Dipendenza affettiva

La dipendenza affettiva è un tema oggi molto diffuso in quanto sta aumentando la consapevolezza di questa dinamica relazionale molto disfunzionale. Si distingue dal Disturbo dipendente di personalità in quanto la dipendenza affettiva riguarda l’area relazionale ma non quella dell’autonomia personale in altre aree di vita, come ad esempio il lavoro o la gestione di altri aspetti legati alla quotidianità. Va da sè che chi presenta invece un Disturbo dipendente di personalità sarà molto probabilmente invischiato anche in una relazione di dipendenza affettiva. L’aspetto più complesso della dipendenza affettiva sta nell’inquadrare e affrontare la responsabilità della persona che si sente vittima all’interno della relazione e che non si rende conto di cosa la mantiene bloccata in quella situazione anzichè uscirne, preferendo rimanere in una posizione accusatorio, recriminatoria, fondamentalmente, di stallo. Si tende infatti ad etichettare come unica responsabile di questa situazione “tossica” la parte “narcisistica” della coppia, e come vittima quella che “subisce”, quando invece entrano in gioco meccanismi automatici non riconosciuti che fanno sì che la vittima sia inconsapevolmente compartecipe della creazione di quella situazione dolorosa finendo per rimanere intrappolata in circoli viziosi patologici senza comprendere in che modo uscirne e finendo per dire “non posso/non riesco a farlo” perchè si teme che il prezzo da pagare sia troppo alto. La relazione di coppia è vissuta infatti come condizione necessaria e indispensabile per sopravvivere, al punto di arrivare ad annullarsi totalmente e negare i propri bisogni come strategia principale per assicurarsi l’amore del partner.

Come riconoscere se si ha un problema di dipendenza affettiva – Segnali più frequenti:
terrore dell’abbandono e della separazione
attenzione esclusiva ai bisogni dell’altro
scarso interesse per se stessi, la propria vita, i propri interessi
estrema gelosia
incapacità di stare da soli
intolleranza alle discussioni e ai conflitti, interpretati come rottura imminente della relazioni
paura di essere se stessi ed esprimere le proprie esigenze
frequente ansia, rabbia, senso di colpa

CONSEGUENZE
comportamenti di gelosia e controllo assoluti che portano effettivamente il partner ad abbandonare il compagno/a.
auto attribuzione di colpe inesistenti (“se mi rifiuta è per colpa mia”) che portano il dipendente a porsi in una posizione di vittima estremamente passiva.
Si perde completamente di vista il proprio io e si accetta qualunque condizione pur di non rimanere soli.

E’ possibile notare come l’esito principale di un problema di questo tipo sia un’alternanza di comportamenti aggressivi (controllo assoluto sul partner, gelosia,..) e passivi (accettazione di violenze fisiche e psicologiche) pur di non interrompere la relazione.
La dipendenza si alimenta quindi di rifiuto, svalutazione, umiliazione.

Scopo della psicoterapia è identificare da un lato l’origine del problema e gli strumenti per liberarsene.