Neurodivergenza (autismo liv1/ADHD/APC)

Le neurodivergenze rappresentano ormai un’ampia fetta della popolazione, ancora nascosta, e comprendono diagnosi come autismo, ADHD, APC (e altre condizioni qui non approfondite in quanto mi occupo di queste tre). Si utilizza sempre più spesso il termine neurodivergenza per cercare depatologizzare quei funzionamenti che fino ad oggi sono sempre stati considerati solo alla stregua di deficit, senza considerare sia i punti di forza (sì, l’autismo e l’adhd possono avere dei puti di forza!!), sia il fatto che non è necessariamente la condizione di per sè ad essere disfunzionale, quanto piuttosto la discrepanza che esiste tra queste condizioni e le richieste di una società che sono adatte solo ad una parte della popolazione ma che non sono applicabili allo stesso modo ad un’altra parte.
La neurodivergenza è quindi un “funzionamento” mentale che si considera semplicemente diverso dal funzionamento “neurotipico” , cioè riguardante tutte quelle persone che sembrano funzionare più o meno bene secondo le richieste della società in termini di socializzazione, produttività lavorativa, ecc..

Molte persone arrivano all’età adulta senza avere ricevuto una diagnosi adeguata di autismo, adhd o alto potenziale cognitivo (molto spesso sono funzionamenti in combinazione tra loro), in particolare le donne. I criteri del DSM-V- TR sono infatti ancora molto stringenti e impediscono di individuare molte persone che rientrano in questo tipo di funzionamento ma che hanno la chiara percezione di sentirsi da sempre “diversi dagli altri”, spesso definiti semplicemente strani, sognatori, sulle nuvole, distratti, disorganizzati, goffi nelle relazioni sociali, con difficoltà a regolare l’emotività oscillando tra scoppi d’ira e immobilismo, alternando momenti di iperproduttività ad altri di incapacità di iniziare un compito, con sovraccarico dei sensi ed estrema faticabilità nel mantenere una relazione sociale per un tempo prolungato. Queste sono solo alcune caratteristiche, ve ne sono molte altre.

Il percorso offerto permette di individuare una diagnosi corretta e valutare se questa sia sufficiente per aiutare la persona a riprendere in mano la propria vita o se sia utile anche un percorso di psicoeducazione sul proprio funzionamento e di psicoterapia.